Dimension Data, Steve Cummings dopo il ritiro: “Sono orgoglioso della mia carriera. Non ho rimpianti”
Steve Cummings ha spiegato la sua decisione di ritirarsi dal ciclismo professionistico. L’ex corridore della Dimension Data avrebbe voluto continuare a correre, ma non avendo ricevuto offerte per il 2020, ha deciso di dire basta con le gare. Certamente hanno influito gli infortuni patiti durante l’ultima sfortunata stagione, soprattutto la frattura di quattro vertebre in seguito ad una caduta al Tour of Britain che lo ha obbligato a terminare anzitempo il suo 2019 e, a questo punto, anche la sua carriera da ciclista professionista. Il 38enne britannico, però, appare sereno riguardo alla decisione presa e afferma di non avere rimpianti.
“Non c’erano squadra interessate a me – ha raccontato in un’intervista a Cyclinweekly – forse erano preoccupate di un 38enne e della sua forma in calando, cosa che è inevitabile. Ma io sarei andato avanti fino all’età di 60 anni! I miei anni migliori sono stati il 2015, il 2016 e il 2017. Mi sono sentito benissimo. Ho iniziato il Tour de France 2016 pensando di vincere una tappa”.
“Alcune volte mi hanno criticato dicendomi ‘Perché sei dietro?’ Nel ciclismo, i direttori sportivi dicono sempre di stare davanti – ha continuato il britannico – A volte, però, penso a ciò che è meglio per me, che abbia senso o no. Se una squadra ha il corridore più forte in gara, si tiene in testa e, inevitabilmente, è fuori dai guai e vincerà la gara, ma quando stai provando a vincere una tappa e non stai correndo per la classifica generale, allora non è obbligatorio stare tutto il giorno davanti perché ciò è dispendioso. A volte, è meglio rilassarsi un po’ ed assicurarsi di essere pronto combattere per andare in fuga quando è la tua giornata. Quando il tuo obiettivo è la vittoria di tappa, cerchi di sfruttare la tua giornata, perché non puoi vincere ogni tappa”.
Cummings ha anche parlato dei giovani corridori che stanno dimostrando di poter dominare la scena in futuro: “Sono impressionanti. Sono contento di aver avuto la possibilità di correre al fianco di Remco (Evenepoel, ndr) e vederlo in azione”.
Infine un bilancio di quanto fatto in tanti anni di professionismo: “Non ho rimpianti riguardo alla mia carriera. Ti guardi sempre indietro e pensi a ciò che hai fatto di sbagliato, ma quello faceva parte del percorso. Ed è successo anche a me, posso essere orgoglioso“.
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